I brutti ma buoni alle mandorle sono dei deliziosi biscotti con una superficie irregolare e croccante e un interno friabile e irresistibile.
Questi dolcetti, noti per la loro texture e per un aspetto non particolarmente bello (da qui il loro ironico nome), hanno origini gastronomiche piuttosto antiche, con varianti che abbracciano tutta la penisola, in particolari nelle regioni del Nord Italia. Queste varianti sono soprattutto nella scelta della frutta a guscio. Io per la mia versione dei brutti ma buoni ho scelto le mandorle pelate*.
La ricetta originale sembra provenire dalla Lombardia, ma versioni simili si trovano anche in Piemonte e in Toscana. In Piemonte, ad esempio, sono realizzati con la farina di nocciole, valorizzando produzione locale di questo frutto.
I brutti ma buoni alle mandorle sono perfetti per accompagnare il tè pomeridiano, per una colazione piena di energia o come fine pasto leggero e delizioso e si conservano croccanti e friabili per diversi giorni in un contenitore ermetico a temperatura ambiente.