Shakshuka con polpette di vitello

La shakshuka è un piatto conviviale della cucina magrebina diffuso in tutto il Medio Oriente, spesso servito per colazione.

Come nel caso delle cugine “uova in purgatorio” napoletane e dei “huevos rancheros” messicani, anche la shakshuka è una ricetta one pot. Si prepara in un padella o in un tegame in coccio, con una base di pomodoro e peperoni all’harissa (la salsa piccante tipica della cucina mediorientale e magrebina) con uova all’occhio di bue e yogurt. 

La ricetta originale finisce qui, io ho voluto aggiungere un’ulteriore proteina unendo qualche polpetta di carne, per trasformarlo in un piatto unico completo e gustoso. Un po’ come il mio curry di polpette all’indiana.

Per questa ricetta ho utilizzato le polpette di vitello del Vitello di Casa Vercelli, ottenute solo dalle carni di pregiati vitelli, nati, allevati e selezionati in Italia, a filiera integrata con rintracciabilità certificata. Una carne digeribile, con pochissimi grassi e un alto contenuto di proteine e amminoacidi.

Potrai però realizzarle a mano, modellandole con la tua trita scelta preferita. Di vitello ma anche mixando altri macinati di carne.

POST REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON VITELLO DI CASA VERCELLI 

Ingredienti

  • 3 uova
  • 1 peperone rosso piccolo
  • 300 g polpette di vitello
  • 250 g pomodori pelati
  • 1 spicchio aglio
  • 1 cucchiaio salsa piccante (harissa)
  • 1 cucchiaino cumino
  • 1 cucchiaino origano
  • 4 cucchiai yogurt greco
  • prezzemolo fresco
  • olio extra vergine d'oliva
  • sale
  • pepe nero macinato
  • pane pita per servire

Preparazione

  • Dosi per 2 persone
  • Difficoltà: Facile
  • Tempo di preparazione: 10 minuti
  • Tempo di cottura: 20 minuti
  • Categoria: Secondi Piatti

Come preparare la shakshuka di polpette

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Ho scelto una normale padella antiaderente, ma sarebbe il top utilizzare una padella capiente in ghisa o una in coccio, adatta alla cottura diretta, e ho soffritto l’aglio tritato con l’olio evo. Ho unito l’harissa e le spezie, quindi i peperoni, tagliati in falde, poi a listelli e infine a dadini.

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Dopo un paio di minuti a fuoco vivo, ho unito le polpette e le ho fatte insaporire, girandole delicatamente con una pinza per farle colorare su tutti i lati.

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A questo punto ho aggiunto i pomodori pelati, ho abbassato la fiamma e fatto sobbollire 10 minuti, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua calda all’occorrenza, per non far asciugare troppo la salsa.

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Dopo aver regolato di sale e di pepe, ho formato dei solchi nel sugo e vi ho fatto scivolare le uova sgusciate. Ho coperto con un coperchio in vetro e spento la fiamma, controllando la cottura delle uova, che dovranno avere l’albume sodo ma il tuorlo ancora fondente.

Ho decorato con yogurt, prezzemolo fresco e qualche bocconcino di pane pita tostato.

Click.

Che vino abbinare alla shakshuka

Come spesso ti racconto nei miei abbinamenti enogastronomici, la scelta del vino in un piatto piccante è sempre cruciale.

Generalmente i bianchi sono più indicati, grazie ai flavonoidi contenuti, che smorzano il pizzicore in bocca generato dalla capsaicina. Io amo i Riesling e i Traminer aromatici*.

Le bollicine sono ok, specie se freddissime e con un residuo zuccherino che stemperi la sensazione di piccante. In questo caso, se vuoi abbinare un Prosecco* o un Metodo Classico, sceglilo “extra dry”.

I tannini dei rossi invece la enfatizzano, ecco perché consiglio sempre, se proprio vuoi optare per un rosso, di sceglierlo morbido e con tannini fini, come gli Amarone e i Primitivo.

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