La pasta alle vongole piace davvero a tutti, ma se ci fosse un modo per renderla anche sostenibile? Proviamo insieme la cottura passiva.
Forse non tutti sanno che, una volta raggiunto il bollore e “buttata la pasta”, dopo i primi due minuti a fornello acceso, la pasta può cuocere fino a raggiungere il tempo indicato sulla confezione, a fornello spento e coperchio chiuso. Oltre ad un risparmio di energia, si preservano i valori nutrizionali di amido e glutine. Una pasta (alle vongole ma non solo) più digeribile e che sazia più a lungo.
Parte dell’acqua di cottura sarà utilizzata per cuocere in padella le vongole, alle quali si aggiungerà la pasta e la scorza di limone bio. Per completare, pane sbriciolato, ripassato in padella con aromi mediterranei e olio extra vergine di oliva. E la ricetta diventa doppiamente antispreco se utilizzerete il vostro pane raffermo secco, frullato in un robot da cucina, per realizzare questo topping croccante e gustoso.
Il segreto per una pasta alle vongole davvero top?
NE HO TRE!
- Quando versate la pasta in padella unite anche una tazzina da caffè di acqua di cottura. L’amido contenuto creerà una deliziosa cremina.
- Grattugiate sul piatto finito un po’ di scorza di limone (sceglietelo biologico e con buccia edibile, mi raccomando). Darà un twist di sapore davvero gradevole e inaspettato.
- Frullate in un mixer 2 fette di pane raffermo fino ad ottenere delle briciole irregolari. Versatele in padella con olio caldo e un mix di erbe aromatiche fino a farle diventare dorate e croccanti. Infine cospargetele sulla pasta prima del servizio.
E se volete provare i classici spaghetti alle vongole ho qui la ricetta per voi!
Questa ricetta fa parte della mia rubrica ACCENDI L’APPETITO su Clic, il magazine di Accendi luce & gas Coop, ricca di piatti, tecniche e idee per cucinare “a basso impatto”.
post realizzato in collaborazione con Clic – accendilucegas.it