Il Nasi Goreng è una ricetta indonesiana profumatissima, facile da realizzare e da personalizzare con quello che hai in casa. Letteralmente “riso fritto/saltato”, si prepara con riso cotto avanzato, saltato con spezie e condimenti.
Una piccola curiosità: il Nasi Goreng era un piatto poco conosciuto fuori dal paese, fino al 2010, quando venne servito al presidente USA Barak Obama nel suo viaggio indonesiano, regalandogli una fama internazionale senza precedenti.
In realtà le sue origini affondano le radici nella cucina povera. In particolare, pare abbia origine dalla migrazione cinese avvenuta nel sud del paese nel X secolo, assorbita poi nella tradizione gastronomica indonesiana come piatto di recupero degli avanzi del giorno prima, servito a colazione. Un po’ come per il riso fritto alla cantonese.
Come per tante ricette internazionali, esistono tantissime versioni, più o meno ufficiali, spesso locali e familiari. Ho cercato di creare una mia versione, quanto più possibile fedele nell’intento, ma apportando qualche piccola modifica, per avvicinarla al mio stile di cucina.
gli ingredienti imprescindibili del Nasi Goreng
In primo luogo il riso, che dovrà essere a chicco lungo, tipicamente Jasmine, ma andrà bene anche il riso Basmati. Fondamentale però che il riso sia stato cotto da almeno 12 ore, per poter ottenere la compattezza caratteristica del chicco.
Non c’è Nasi Goreng senza kecap manis*, una salsa di soia dolce, tipica dell’Indonesia, indispensabile per caramellare il riso e formare quella crosticina croccante caratteristica.
In molte ricette è presente la Terasi, una pasta di gamberetti indonesiana. Un ingrediente un po’ difficile da trovare in Italia che si può sostituire con l’equivalente malese o thailandese. In alcune ricette compaiono anche la salsa di pesce e la salsa di ostriche, forse per compensare l’assenza della pasta di gamberetti. Quest’ultima è quella che ho deciso di utilizzare perché la uso frequentemente nelle mie ricette cinesi e cantonesi.
Per questa mia personalissima versione ho frullato tutto in un mixer, ma se vorrai metterci un po’ di “olio di gomito” potrai pestare tutto in un mortaio per creare una pastella intensa e ruvida.
A seconda della versione potranno esserci pollo, gamberi e verdure, in molti casi un uovo fritto all’occhio di bue a completare il piatto.
Cosa darei per una ciotolina!
È davvero delizioso, devi provarlo!!!
davvero buono, mi ha ricordato il viaggio a Bali di qualche anno fa!