Sono tanti gli alimenti che tendiamo ad eliminare nella gestione quotidiana della nostra cucina. Ma sapevate che molti di questi sono cibi che non si buttano? Scarti, bucce e parti meno nobili possono diventare infatti protagonisti di vere e proprie ricette gourmet.
Ecco alcuni cibi che non si buttano, ma che, anzi, possono trasformarsi in piatti gustosi all’insegna della cucina consapevole e antispreco. In questo post ho voluto raccoglierne alcuni, i più famosi, e darvi qualche idea su come utilizzarli.
Il risultato vi sorprenderà e vi renderà super fieri di voi stessi, in puro stile #AprolaDispensaeCucino!
Indice dei contenuti
Conservate le bucce e i baccelli
Quando preparate carote, patate, patate dolci, rape e altre verdure “a buccia”, lavatele sempre con cura, magari usando una spugnetta abrasiva dedicata. Una volta pelate, conservate le bucce: possono trasformarsi in chips e snack croccanti, spezzafame gustosi per arricchire insalate e zuppe. Un’idea? Provate le mie bucce fritte su vellutata di carote! In questo post troverete tutti i trucchi per trasformare questi scarti in un tocco da maestro.
E i baccelli? Quelli di fave si possono consumare! Vi basterà rimuovere le estremità legnose e il filamento interno mentre le sbucciate, tagliarli a tocchetti e lessarli in acqua leggermente salata già portata a bollore per 15 minuti. Poi li potrete frullare per ottenere creme, vellutate e pesti per condire i vostri primi piatti o accompagnare carne e pesce alla griglia.
Non buttate la crosta del Parmigiano Reggiano
Una volta pulite e raschiate con cura, le croste del “re dei formaggi” possono diventare protagonisti di zuppe e minestre, ma non solo. Aggiungetele alle lente cotture della carne o usatele per mantecare i risotti. Ammorbidite nel latte e tagliate a tocchetti possono anche essere abbrustolite e trasformarsi in golosi snack.
Aquafaba: questa sconosciuta
Quando acquistate ceci in barattolo o in vasetto, i ceci sono immersi in un liquido di governo. Vi presento l’aquafaba, una sostanza con un forte potere legante simile a quello dell’albumina. 3 cucchiai di aquafaba infatti corrispondono ad un albume d’uovo e potete usarla per addensare, montare a neve e legare i vostri composti in assenza di uova.
Cibi che non si buttano: i gambi
Così come per bucce e baccelli, anche i gambi non si devono gettare via. Tolte le parti più rovinate e legnose, possono essere usati come basi per vellutate e e creme, o come sughi per la pasta. Non ci credete? Date un’assaggio al mio pesto di gambi di cime di rapa, vi sorprenderà!
Panificati: briciole, frammenti e fondi di sacchetti
Periodicamente io faccio “il giro della dispensa” perché mio marito ha un brutto vizio. Quando, in preda alle sue fami ataviche serali, sbocconcella dalla dispensa crostini, crackers, patatine, grissini, e prodotti da forno, spesso lascia i sacchetti semi vuoti, senza buttare la confezione che, di solito, contiene qualche pezzo rotto e tante briciole. Per salvare il mio matrimonio e questi residui dalla pattumiera ho escogitato un modo per recuperarli: li raduno in un contenitore ermetico, insieme a bocconcini di pane raffermo o pan grattato vecchio e, quando arrivo a 200/300 grammi, frullo tutto e preparo le mie polpette di pane. Provate anche voi!
I fondi del caffè e i suoi mille riusi
Con i fondi di caffè è possibile fare tantissime cose, dallo scrub per il corpo, alla pulizia profonda delle superfici di casa, fino a rendere ancora più ricco il compost o più fertile il terriccio delle vostre piante in vaso. Ma c’è un uso in cucina che quando l’ho scoperto mi ha lasciata senza parole: un segreto che mi ha svelato un grande chef. Si tratta di Denny Imbrioisi, lo chef italo-francese dell’Ida di Parigi, che realizza dei tagliolini spaziali proprio con questo ingrediente di recupero. Utilizza 250 g di fondi di caffè, asciugati e poi rimacinati per da loro l’aspetto di una farina molto fine. A questa, aggiunge 500 g di farina 0 e 20 tuorli d’uovo. per formare una pasta nera e profumata che, una volta lasciata riposare 12 ore, può essere lavorata come una normale pasta fatta in casa.
Profumare la casa con le bucce degli agrumi
Limoni, arance, clementine, mandarini e pompelmi, spesso non hanno la buccia edibile (controllate sempre se è “trattata”) e non possono essere utilizzati per preparare canditi, confetture o altre ricette. Ma non gettateli via. Questo piccolo trucco me lo ha insegnato mio suocero: alla fine delle sue sessioni di “cucina puzzona” come le chiama lui, quando magari frigge il merluzzo, prepara la bagna cauda o griglia bestiame nella sua piccola cucina, deodora gli ambienti in un modo davvero antispreco. Conserva infatti le bucce degli agrumi delle sue spremute mattutine e le cuoce al microonde fino quasi a sbruciacchiarle. Poi apre lo sportello e il profumo di agrumi tostati invade la stanza, deodorandola in pochi minuti.