Un pesto di gambi di cime di rapa per rendere speciale ogni tuo piatto di pasta, ma anche per insaporire crostoni e bruschette o in abbinamento a secondi di carne e pesce alla griglia.
Giorni fa, dopo aver cucinato una deliziosa focaccia ripiena di cime di rapa e acciughe, mi sono ritrovata con un sacco di scarti. Che fare? Buttare tutto? No! Ho preparato un buonissimo pesto di gambi alle mandorle.
Lo dico sempre: amo la cucina antispreco. Non si tratta solo di acciuffare per i capelli alimenti in scadenza e realizzare ricette salva frigo. Parte dalla consapevolezza dell’acquisto e arriva sulla nostra tavola, passando dalla cucina.
Capiterà anche a te al supermercato di cercare l’alimento con la scadenza più lontana: ecco, se sai di consumare subito quel prodotto, acquista quello più vicino alla scadenza. Non cambia nulla a te, ma permette di non trasformare quel cibo in un rifiuto invenduto tra qualche giorno.
Gli avanzi della tavola invece si possono conservare e, se sono stati cotti, possono essere surgelati per i momenti difficili. Anche in cucina puoi fare la differenza, cucinando alcuni scarti di ortaggi, dando nuova vita a bucce, foglie e gambi*, proprio come del caso del mio pesto di gambi di cime di rapa.
L’ho servito con degli udon di grano saraceno*, degli spaghettini corti di origine giapponese, naturalmente privi di glutine. La porosità degli udon è perfetta ad accogliere il pesto di gambi, mentre i petali di mandorle sono riusciti a dare un interessante contrasto croccante.
Pesto di gambi: qualche consiglio
- Vuoi conservarlo? Se non lo consumi subito puoi versarlo in un vasetto e farlo bollire 10 minuti per sterilizzare e creare il sottovuoto.
- Non hai necessità che il piatto sia vegano? Puoi aggiungere 50 g di Parmigiano Reggiano al pesto di gambi di cime di rapa prima di frullare.
- Troppo aglio? Se non vuoi aggiungerlo intero, taglialo a metà e strofinalo sui gambi prima di frullarli: rilascerà l’aroma senza appesantire il pesto.