Ora sul mercato il nuovo Cru Campo dell’Aia che va ad arricchire la gamma di riso Carnaroli prodotto e confezionato da gliAironi.
“Da anni – spiegano Gabriele Conte e Michele Perinotti de gliAironi – raccogliamo il nostro riso trasformando Lotto per Lotto la produzione dei singoli campi. Per questo abbiamo deciso di dare più risalto a questa selezione battezzando la prima CRU di Riso gliAironi con il nome del Campo dell’Aia, proprio dietro la Cascina Pracantone, il luogo in cui, cento anni fa abbiamo iniziato a coltivare il riso. L’uniformità che deriva dal raccolto di un singolo campo, seminato e raccolto negli stessi giorni, quindi cresciuto con le stesse condizioni colturali e climatiche, ci consente di lavorare il chicco con attenzione assoluta alle sue dimensioni, spogliandolo leggermente dei microstrati superficiali che differenziano il riso integrale da quello semigreggio. È così che manteniamo la gemma sul chicco, semplicemente non togliendola durante la lavorazione”.
Il risultato di questa lavorazione morbida è Campo dell’Aia: un chicco ruvido, giovane, elastico in cottura, di colore avorio e dai profumi intensi con la parte esterna che lo aiuterà a mantenere la masticabilità “al dente” in modo perfetto, anche dopo aver terminato la cottura. “Un’esperienza sensoriale – proseguono – facilmente apprezzabile con la semplice bollitura per 13 minuti o elegantemente esaltata dalla cottura a risotto (tostato in olio Extra Vergine, sfumato con vino, ed aggiungendo il brodo in proporzione 2 parti a 1) per 16 minuti“.
La Gemma è una parte fondamentale del chicco di riso. Rappresenta la sua parte vitale e al suo interno contiene vitamine ed elementi nutrizionali che fanno bene alla salute dell’uomo. Il riso gliAironi è l’unico presente sul mercato a mantenere la Gemma sin dalle sue fasi di lavorazione. “Ecco perché – spiegano Michele Perinotti e Gabriele Conte – abbiamo deciso di sbiancare il meno possibile il chicco di riso, realizzando una lavorazione morbida che lascia i chicchi più grezzi e preserva proteine, vitamine, sali minerali ed enzimi presenti nello strato esterno del chicco e soprattutto nella Gemma. Gemma che si può vedere, toccare, percepire in tutta la sua fresca elasticità dovuta a cellule pronte a generare una nuova pianta di riso”.
Gemma che fa la differenza, anche in cucina. La tenuta alla cottura del riso gliAironi è dovuta alla presenza degli strati esterni più coriacei, proteici e lipidici del chicco e non a un indurimento di tutta la cariosside, che può essere ottenuto con l’invecchiamento. Salvaguardare l’elasticità, al contrario, permette di ottenere il massimo assorbimento durante la cottura. “Ecco perché al nostro riso – proseguono Perinotti e Conte – viene riconosciuta personalità nel piatto, sia per la consistenza che per il gusto. Se lo provate semplicemente bollito, vedrete rigonfiare la Gemma e ne sentirete i profumi. Se lo utilizzate invece per un risotto, apprezzerete la straordinaria capacità di assorbimento, senza separare liquidi dopo la cottura, senza sfaldarsi, anche se è necessaria un’attesa di diversi minuti prima del servizio”.
Da cinque generazioni la famiglia Perinotti dedica la propria esistenza al miglioramento delle condizioni colturali nelle Grange vercellesi e una ricerca costante della perfezione, dovuta anche alla figura in azienda di Michele Perinotti che è tecnologo alimentare, ha consentito che i più rinomati Chef internazionali abbiano scelto il riso gliAironi riconoscendovi una personalità straordinaria in cucina.
L’azienda, che produce il riso Carnaroli anche per Jamie Oliver e che ha lanciato il marchio bio Le Grange oltre alle prime barrette di riso artigianali in collaborazione con Marco Bianchi, è presente con tutta la gamma nei punti vendita EATALY ed è distribuita dal GruppoDAC per il canale ristorazione e da D&C per il canale dettaglio.
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Un caro amico mi ha regalato una selezione ti prodotti tra cui il risco CRU. Non vedo l’ora di provarlo…