Un borgo storico, una villa raffinata, la natura ridisegnata dall’ingegno dell’uomo, la culla di un grande vino, storie di uomini e di lavoro, mani che affondano nella terra, il rispetto per i ritmi della natura, l’abbraccio della famiglia.
Sono arrivata a Vistorta in una mattina di ottobre, con i colori intensi dell’autunno accesi da un sole caldo e gentile. Ci sono arrivata dopo un meraviglioso sabato trascorso a Venezia in compagnia del conte Brandolini, il padrone di casa, che mi ha accompagnata alla scoperta degli itinerari nascosti e dei percorsi ricchi di storia e tradizione di questa bellissima città. Luoghi di arte e cultura, osservati con gli occhi e l’amore di chi Venezia la vive ogni giorno. Ma di questa mia “Venice Experience” voglio parlarvi con calma nei prossimi giorni e raccontarvi anche dei piacevoli risvolti gastronomici del mio viaggio.
Torniamo a Vistorta, alla sua storia, alla sua terra, ai suoi vini.
[stripe type=credits]Gruppo Meregalli[/stripe]
Vistorta è un piccolo insediamento duecentesco nel cuore del Friuli occidentale, attraversato dal fiume Livenza e di proprietà della famiglia Brandolini dal 1780. Si trova in una frazione di Sacile chiamata anche Giardino della Serenissima, perché questo territorio ha fatto parte della Repubblica Veneta dal XII al XVI secolo e la sua architettura ne ha subito gli influssi.
Con ancora la bellezza di Venezia negli occhi non mi aspettavo di ritrovare a Vistorta una parte di quel fascino. Nonostante i 70 km di distanza ho avvertito una sorta di familiarità, un fil rouge che lega questi due luoghi. Una bellezza più discreta e rurale, certo, ma altrettanto vibrante, dove si respira la storia delle persone che lo hanno trasformato attraverso secoli e generazioni.
Cuore del piccolo borgo storico è il giardino, studiato per il conte Brando nel 1965 dal famoso garden designer Russel Page. Il canneto, i laghetti, le morbide colline e la vegetazione composta con equilibrio lo rendono un luogo perfetto per matrimoni e ricevimenti, oltre che una vera e propria oasi di pace per la famiglia. E a Vistorta la famiglia è al centro di tutto.
Appena fuori dalla villa e dal suo giardino ho potuto visitare gli spazi produttivi, la serra delle orchidee e quella che è stata fino agli anni ’80 la parte operativa della tenuta e che ne ospitava la cantina. Passeggiando negli spazi ormai vuoti della splendida barchessa, mi è sembrato di sentire le voci degli uomini e delle donne al lavoro, il profumo del mosto e del legno, la fatica e l’attesa.
Ecco l’obiettivo del mio viaggio: conoscere la storia di Vistorta attraverso il suo territorio, i suoi vini e i prodotti della sua terra. E conoscere i protagonisti di questa storia, cominciando proprio dalla mia guida d’eccezione.
Laureato in agraria alla Texas A&M University, Brandino è rientrato in Italia negli anni ’80 dopo un’esperienza nell’azienda vinicola di famiglia, Chateau Greysac, nel Bordeaux. Il suo intento era quello di riqualificare Vistorta sul modello francese, concentrando l’attenzione su un solo grande vino rosso. Brandino si è impegnato per anni nella ricerca di questa qualità, analizzando tutte le caratteristiche del territorio e del clima, sfruttando la grande esperienza acquisita in Francia e collaborando con Georges Pauli, un famoso enologo francese. Alla fine la scelta è caduta sul Merlot di un vitigno originario di Bordeaux.
Il Merlot infatti, in questo terreno argilloso/calcareo, ha trovato un ambiente ideale, con caratteristiche simili ai terreni del Bordeaux e del Medoc.
«Il lieve accento affumicato e poi un tuffo negli aromi di frutta rossa e nera. Delicata inflessione di frutta sotto spirito. Toni di caffè, cacao e coriandolo»
Il Merlot Vistorta (distribuito in Italia dal Gruppo Meregalli) è ormai uno dei grandi vini rossi italiani riconosciuti anche dal mercato internazionale, con ottime recensioni di Vins & Vignobles e Wine Spectator.
Quella di Vistorta è la storia di una grande famiglia che lavora, sogna e ama la propria terra. E il lavoro di Brandino non si è fermato al Merlot: ha continuato la minuziosa cura delle centenarie viti di Vistorta per poterne cogliere l’essenza e tutte le sfumature di carattere che possono donare evolvendosi nel tempo. Ha affiancato ai vecchi impianti, nuovi vigneti a conduzione biologica, che oggi producono un frutto raffinato dalle caratteristiche uniche. I concetti moderni della vinificazione abbinati alle tradizioni più antiche hanno portato Vistorta alla certificazione bio nel 2009.
Oltre alle viti, oggi Vistorta coltiva in biologico anche ortaggi, farro, mais, soia ed erba medica, con un’attenzione particolare verso i grani antichi. Ho potuto assaggiare i meravigliosi vini Vistorta e alcuni di questi prodotti della terra: ho sentito la passione e la cura di questa famiglia per la terra e i suoi preziosi frutti.
«Andare verso l’agricoltura biologica è stato per noi un percorso naturale per trasformare Vistorta in un crocevia di esperienze per un’agricoltura migliore»
Anche i giovani figli di Brandino, Guido e Marcantonio, hanno preso a cuore l’impresa di famiglia e si stanno impegnando per ridefinire le attività produttive e studiare una nuova strategia di comunicazione per Vistorta, comunicando uno stile di vita semplice basato sui valori genuini della vita di campagna. Una passione che attraversa le generazioni con un profondo legame con il territorio.
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Leggo con passione questa recensione su Vistorta. La trovo assai interessante.Complimenti. Ma Vistorta non è solo vino o famiglia Brandolini, Vistorta è un borgo, in passato parrocchia con una chiesa che merita più di una visita. Le famiglie che quì abitano vivono in un clima assai unico, collaborando assieme alla comunità di Cavolano di cui da diverso tempo, fà parte.Anche se lontano dal centro di Sacile, Vistorta e Cavolano sono legate al comune di appartenenza grazie ai vari sindaci che si sono succeduti e che hanno cercato di coinvolgere le frazioni alla vita cittadina. Tutto non è riuscito ma la volontà di fare qualcosa , di proporre assieme al Comitato Verde Contrada che gestisce varie attivita del tempo libero per la borgata.
Grazie Bruno, per essere passato ed aver lasciato la tua preziosa testimonianza su questo territorio!
Ora a Vistorta c’è la possibilità di visitare e sostare nella bella chiesetta settecentesca della famiglia Brandolini d’Adda. Un vero gioiello dove silenzio, storia e fede si intrecciano. Il risultato è una emozione unica. Chi dovesse trovarsi da quelle parti, merita una sosta. La chiesa è aperta dal venerdì alla domenica di ogni settimana.
Ho visitato la chiesetta trovandomi da quelle parti durante il periodo natalizio.
Ottima idea di dare opportunità a quanti si trovano nella zona per una sosta una pausa .
Complimenti per come è tenuta in ordine. Veramente molto bella.
Ho avuto modo di entrare nella chiesetta accanto alla strettoia a Vistorta di Sacile.
Ho percepito una sensazione di pace di tranquillità.
Meraviglioso trovare situazioni come questa .
Grazie