Nulla quanto lo stinco alla birra mi fa sentire il calore dell’inverno. La cottura lenta della carne sprigiona in casa un profumo unico che mette subito appetito e buonumore.
Lo stinco alla birra lo preparo spesso, appena le temperature cominciano a scendere, e lo accompagno con una deliziosa birra rossa artigianale, da usare per la ricetta e da servire in tavola.
La ricetta dello stinco alla birra non è affatto complessa, richiede solo un po’ di tempo e organizzazione. Io inizio sempre il giorno prima, per dar modo alla birra e agli aromi di profumare la carne per almeno 24 ore.
ingredienti per 2 persone
COSA
- 1 stinco di suino (500 g circa)
- 2 spicchi d’aglio
- 1 mazzetto di aromi freschi (timo, rosmarino, origano, alloro, salvia)
- 300 ml di birra rossa artigianale
- sale e pepe qb
COME
Per prima cosa ho fatto marinare la carne al fresco per 24 ore con gli aromi, un pizzico di sale e di pepe e la birra, girando lo stinco un paio di volte. Trascorso questo tempo ho sgocciolato la carne (conservando la marinatura) e rosolato su tutti, aiutandomi con una pinza di legno, senza aggiungere altri grassi o condimenti.
Ho rimesso lo stinco nella marinatura e ho coperto con un foglio di alluminio. In forno caldo, 180°, ho cotto per circa 2 ore e mezza, girandolo a metà cottura, irrorandolo con il fondo e togliendo l’alluminio per gli ultimi 30 minuti, in modo che si formi una crosticina croccante.
Ho servito lo stinco alla birra caldissimo, con qualche aroma fresco, un contorno di patate e una senape alle mele fatta in casa.
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NEL CALICE
Questa volta è il caso di parlare di pinta, invece che di calice. Sì, perché lo stinco alla birra, Watson, si beve con una bella pinta di birra. In questo caso continuerei con la birra utilizzata per la cottura, un’ambrata di tipo ALE, ad alta fermentazione ma non eccessivamente luppolata, così da non esasperare la nota amaricante in cottura e mantenere un buon equilibrio al palato.
direi che nella sua semplicità e schiettezza è uno spettacolo!
Era, non siamo riusciti ad avanzarne per cena neanche un pezzetto!
è come sparare sulla croce rossa per una trentina!!! Ottimi! Brindiamo con la gran cru!!!
😀 Cin!
mi viene voglia di monti, camino, gatto, neve……
brava!
E’ una ricetta fantastica! E adesso che finalmente sta arrivando un po’ di fresco anche dalle mie parti – a Roma – diventa una ricetta assolutamente da replicare!
Bravissima, Nus!
non potevo non pensare al tuo blog… ti va di passare a trovarmi? ciao
Patrizia
Ottima idea, in Germania e in Belgio ci sono tante ricette a base di birra. Ho qualche dubbio sulla Moretti gran cru, ma questo perché sono tedesco (e dunque amante della buona birra nell’animo) e ti posso garantire che nel Nord Europa praticamente tutte le birre sono “cru” per legge, tranne quelle destinate all’export. Dunque va bene qualsiasi birra non pastorizzata. Farei una prova, così, tanto per, con la “blanche de Naumur”. Potrebbe essere un’idea porca!
ciao
Georg
http://cuocoinvacanza.wordpress.com/
Wow, mi piace molto quella birra, proverò senz’altro! Grazie di essere passato!