È nel cuore della Val d’Elsa e la domina da un’altura: San Gimignano è una perla di cultura, di storia e… di cose buone da gustare. Vi lascio il racconto della mia giornata e qualche dritta su cosa vedere e (soprattutto) cosa mangiare a San Gimignano.
Ci sono stata in una caldissima giornata di agosto portandomi dietro, oltre ad una borraccia di acqua fresca e marito, i consigli della cara amica Giulia. Più che dei consigli erano delle parole chiave, scolpite in mente e ripetute come un mantra al mio ingresso nella città murata: Boboli, Dondoli, Armando&Marcella!
Intorno a queste keywords abbiamo costruito la nostra giornata, annotandoci cosa vedere e cosa mangiare a San Gimignano, tra un museo, un panificio e una piazza storica. E ora lo raccontiamo a voi.
Indice dei contenuti
LA SPEZIERIA DI SANTA FINA E I MUSEI CIVICI
Via Folgore, 11
Accedendo a San Gimignano dall’ascensore del parcheggio di via Ghiacciaia, ci siamo subito imbattuti nella Spezieria di Santa Fina, inserita nel contesto dei Musei Civici con gli adiacenti Museo e Galleria. Alla Spezieria si arriva da un grande giardino, dove una volta venivano coltivati aromi e piante medicinali e dove oggi si può passeggiare tra fioriere di timo, artemisia e menta selvatica. All’interno è possibile visitare una ricca collezione di vasi “da farmacia”, finemente dipinti, che ancora conservano antichi preparati medicinali.
Io e marito ci siamo persi tra le sale del Museo Archeologico, tra reperti antichi, vasellame e una strana struttura in terracotta che probabilmente è l’antenata del barbecue (immaginate il suo entusiasmo). Vi consiglio di tenere d’occhio anche il calendario della Galleria Moderna d’Arte Moderna e Contemporanea, noi siamo riusciti a vedere una bellissima mostra fotografica di Robert Capa dedicata al suo reportage in Italia durante la seconda guerra mondiale.
PANIFICIO BOBOLI
Via S. Matteo, 94
Ecco il primo consiglio su cosa mangiare a San Gimignano. Con tutta questa cultura che ha prosciugato le nostre energie e la colazione ormai un lontano ricordo, ci siamo diretti verso il Panificio Boboli, un forno artigianale che dal 1909 produce… bontà. Focacce e schiacciate toscane, panini imbottiti di specialità locali, prodotti da forno e dolci tipici. Ho passato 10 minuti aggirandomi per il negozio come una bestia ferita. Troppe cose per uno stomaco solo. Per fortuna con marito c’è sempre un po’ di spazio in più e si possono fare un sacco di assaggi (tanto poi ci pensa lui a far sparire le prove).
Consigliata la schiacciata alle olive e il panpepato, ma se volete pranzare buttatevi decisi sul panino con la porchetta toscana. Top.
ERBARIO TOSCANO
Via S. Matteo, 61
Dirigendoci verso il centro si passa davanti alla boutique di Erbario Toscano, un piccolo paradiso per gli amanti dei profumi. Questo brand utilizza moderne tecnologie di produzione e di controllo della qualità che esaltano la naturalezza di una gamma dove tutto è “genuino”, non testato su animali e confezionato utilizzando materiali riciclabili. Le linee (tutte senza parabeni, siliconi, coloranti e oli minerali) utilizzano prodotti del territorio, come l’Olio di Vinaccioli, le Bacche di Tuschia, il Fico d’Elba e la linea Elisir d’Olivo (che ovviamente non potevo non provare) realizzata con olio Extra Vergine d’Oliva Bio “Toscano IGP”.
IL DUOMO
piazza del Duomo
Io e marito ci siamo scoperti dei fan delle audio guide. Coordinati nell’ascolto, abbiamo visitato l’interno della Basilica osservando le sue pareti interne, interamente coperte di affreschi, e leggendole come se fosse la storia a fumetti dell’Antico e del Nuovo Testamento. Un ripasso visivo di tutta la storia della religione cristiana magnificamente raccontata dal pennello degli artisti della scuola senese del XIV secolo.
Consiglio il biglietto d’ingresso cumulativo che comprende anche la visita ai Musei Civici, alla Pinacoteca e l’ascesa alla Torre Grossa.
GELATERIA DONDOLI
piazza della Cisterna, 4
Preparati dalla nostra cara amica, ci siamo armati di pazienza (in alcuni periodi dell’anno la coda è lunghissima) ma la nostra attesa è stata ripagata da una delle migliori esperienze di gusto fatte in tema di gelato artigianale. La Gelateria Dondoli la trovate nelle classifiche delle migliori gelaterie italiane, vincitrice di premi internazionali e riportata in tutte le guide turistiche, Lonely Planet comprese. E tutta questa fama se la merita davvero.
Sergio Dondoli è un ottimo comunicatore, quando la fila si allunga attraversando piazza della Cisterna lui esce dalla gelateria, salutando uno ad uno tutti gli avventori in coda. E lo fa in tutte le lingue, scherzando e mettendo tutti immediatamente a proprio agio. Ma Sergio Dondoli è anche un ottimo Maestro Gelatiere, dotato di grande esperienza, di creatività e voglia di sperimentare che gli hanno permesso di creare abbinamenti originali ed insoliti.
La giornata afosa mi ha consigliato di rimanere su gusti freschi di frutta, mentre le gentilissime ragazze della gelateria mi hanno proposto una combo imbattibile: Champelmo® (sorbetto al pompelmo rosa e spumante) e Rosemary baby® (gelato al lampone aromatizzato al rosmarino). Marito, imbattibile nella sua golosità, si è avventurato in specialità più cremose: Crema di Santa Fina® (allo zafferano e pinoli) e Curva Fiesole® (una deliziosa crema di ricotta e mirtilli).
PINACOTECA E TORRE GROSSA
piazza del Duomo
Lasciate perdere il Museo della Tortura, dedicate un po’ del vostro tempo alla Pinacoteca e, se le vostre gambe ve lo consentono, avventuratevi in cima alla Torre Grossa, la torre più alta di San Gimignano, praticabile fino alla sua sommità. Purtroppo non ci sono ascensori e le mie anche (senza contare il menisco che è rimasto al rifugio Locatelli davanti alle Tre Cime di Lavaredo…) non mi hanno permesso di visitarla. Questo mi ha dato modo di perdermi nel silenzio delle sale della Pinacoteca, osservando i dettagli e i materiali, i simboli e le pennellate immortali di queste opere… Il tutto mentre marito documentava con una Instagram Story la sua ascesa alla cima della torre. Con tanto di panoramica 360° della bellissima vista da lassù. Ad ognuno i suoi momenti di stupore.
ARMANDO E MARCELLA
via San Giovanni, 88
A concludere questa gita di cose belle e cose buone ci ha pensato il budino di riso di Armando e Marcella, profumato di vaniglia, morbido e cremoso cuore di un guscio di pasta frolla. Ci siamo arrivati nel tardo pomeriggio, un po’ stanchi ma ancora curiosi di assaggiare le specialità della città. E ci siamo un po’ pentiti di non aver affrontato il percorso dal parcheggio Montemaggio, compiendo il nostro viaggio al contrario, per poter gustare questo budino in un’abbondante colazione, come prima tappa. Una scusa validissima per tornare e aggiornare questa lista di consigli su cosa vedere e cosa mangiare a San Gimignano.
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