Leggere le etichette degli alimenti senza glutine è essenziale per evitare contaminazioni. Scopri come interpretarle, riconoscere gli ingredienti vietati e scegliere in sicurezza.
Avendolo vissuto sulla mia pelle, so cosa significa imparare da sé a fare la spesa senza glutine: ci si perde un sacco di tempo le prime volte, perché leggere e comprendere le etichette degli alimenti senza glutine è fondamentale per evitare di ingerire alimenti non permessi.
Il rischio di consumare accidentalmente prodotti contenenti glutine è sempre presente, ma le confezioni riportano informazioni precise e chiare che possono aiutarti a fare scelte consapevoli per la tua salute e il tuo benessere. Andiamo ora un po’ nel dettaglio ed esploriamo insieme i punti chiave da considerare quando acquisti prodotti gluten-free: cercherò di passarti qualche consiglio utile.
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Cosa dice la normativa in merito alle diciture necessarie?
L’Unione Europea ha stabilito regole precise per l’etichettatura dei prodotti senza glutine, garantendo sicurezza ai consumatori. Secondo il Regolamento (UE) n. 828/2014:
- la dicitura “senza glutine” può essere utilizzata solo per prodotti che contengono un quantitativo di glutine inferiore a 20 ppm (parti per milione), un livello considerato sicuro per le persone celiache;
- la dicitura “a basso contenuto di glutine” può essere applicata a quegli alimenti il cui contenuto di glutine varia tra 20 e 100 ppm. È però importante sottolineare che questi prodotti non sono adatti ai celiaci, ma possono essere consumati da persone con sensibilità al glutine non celiaca.
Un altro elemento distintivo che può aiutarti nella scelta è la presenza della spiga barrata, il simbolo ufficiale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC). Questo marchio certifica che il prodotto è stato sottoposto a controlli specifici per garantire l’assenza di glutine e che è sicuro e non contaminato.
In ogni caso, però, la lettura attenta delle etichette degli alimenti senza glutine è il primo passo per verificare la sicurezza di un prodotto. È fondamentale imparare a farlo con coscienza e competenza per salvaguardarti: memorizzare i cereali permessi e fare attenzione a ogni componente del prodotto ti aiuterà a evitare errori, perché il glutine può essere presente sotto diverse forme.
Alcuni appunti importanti:
- Cereali contenenti glutine: devono essere sempre evidenziati in grassetto o con altra formattazione distintiva, secondo le normative vigenti. Alcuni esempi comuni sono frumento, orzo, segale, farro e kamut, tutti ingredienti vietati per chi segue una dieta priva di glutine;
- Ingredienti nascosti: oltre agli ingredienti chiaramente riconoscibili, alcuni additivi, coloranti o aromi possono contenere glutine o tracce di esso. È importante prestare particolare attenzione a sostanze come il malto d’orzo, certi amidi modificati o additivi usati nella lavorazione industriale;
- Dichiarazione sulla contaminazione: una dicitura comune che puoi trovare sulle confezioni alimentari è “può contenere tracce di glutine”. Questa informazione indica che, pur non essendo un ingrediente diretto, il glutine potrebbe essere presente a causa della contaminazione incrociata negli impianti di produzione. Anche se un prodotto è naturalmente privo di glutine, esiste il rischio che venga contaminato durante il processo di produzione, confezionamento o trasporto e il “può contenere tracce di glutine” lo rende comunque vietato ai celiaci.
Alimenti naturalmente senza glutine
Oltre agli alimenti certificati senza glutine, ne esistono molti altri naturalmente privi che puoi consumare in sicurezza. Tra questi trovi:
- Frutta e verdura: tutti i tipi di frutta e verdura fresca sono naturalmente privi di glutine e possono essere consumati in sicurezza;
- Carne e pesce freschi: se “semplici”, quindi senza aggiunta di panature o salse industriali, questi alimenti sono sicuri per una dieta gluten-free;
- Uova: completamente prive di glutine, sono assolutamente concesse;
- Legumi: ceci, lenticchie, fagioli e piselli sono perfetti per una dieta senza glutine;
- Cereali e pseudocereali senza glutine: riso, mais, quinoa, grano saraceno e amaranto, ad esempio, sono alternative sicure e versatili.
Anche per questi alimenti, però, è fondamentale controllare le etichette degli alimenti senza glutine per verificare che non siano stati contaminati durante la lavorazione o il confezionamento. Ad esempio, se acquisti del petto di pollo semplice in macelleria, chiedi che non sia stato a contatto con prodotti come i pronto-cuoci panati e che il tagliere dove viene affettato non sia usato anche per preparazioni contenenti glutine.
Un altro classico esempio è l’avena, che non contiene glutine ma viene tradizionalmente coltivata in campi utilizzati anche per altri cereali. Questo significa che può subire contaminazione durante la raccolta, quindi per essere sicura deve riportare sulle etichette degli alimenti senza glutine la certificazione specifica.
Con il tempo e l’esperienza, chiedere e controllare diventerà un’abitudine, un gesto automatico per tutelare la tua salute e il tuo benessere.